Il latte d’avena è uno dei prodotti ricavati da questo particolare e versatile cereale conosciuto e coltivato da molti secoli, il suo consumo è in aumento anche perchè esistono oramai parecchi prodotti alternativi al latte di origine animale, ad esempio concepiti per chi è intollerante al lattosio (che non è naturalmente presente negli elementi vegetali), quindi bere latte d’avena al mattino risulta essere una abitudine comune.
Quali sono però gli effetti sull’organismo? Si tratta di un alimento da consigliare nelle abitudini quotidiane, e può effettivamente prendere almeno in parte il posto di altri alimenti simili, come il latte di origine animale? Esamineremo la composizione del latte d’avena con l’aiuto di un parere medico ed analizzando in modo semplice quali effetti causa nei confronti dell’organismo.
Cos’è il latte d’avena
Il latte d’avena nella maggior parte dei casi deriva da un alimento considerato poco legato all’alimentazione umana, o almeno così è stato “percepito a lungo”, già da diversi decenni però è entrato con prepotenza nelle abitudini quotidiane a causa dell’ottimo impatto sull’organismo in termini nutritivi, avendo di fatto pochi difetti di cui tenere effettivamente conto.
Il latte d’avena viene prodotto tenendo i chicchi in una soluzione acquosa, in “ammollo” per un certo periodo di tempo, poi questi vengono miscelati e sminuzzati in modo tale da creare una sostanza liquida omogenea e opaca, simile per costituzione al latte tradizionale almeno nell’aspetto. Oggi esistono tante varianti anche “insaporite” con altri aromi.
Effetti con il consumo quotidiano
Dal punto di vista nutrizionale il latte d’avena mantiene praticamente intatte le proprietà del cereale che lo costituisce: ha un “peso calorico” di poco inferiore al latte intero tradizionale, anche se non così tanto, ed è ancora minore l’apporto di grassi rispetto alla variante animale. Entrambe le varianti sono mediamente dotate di un apporto rilevante di calcio.
- Il calcio è presente però in quantità seppur simili, ma diverse come impatto: quello del latte animale è maggiormente biodisponibile quindi ne è necessario un apporto minore per colmare il fabbisogno giornaliero
- Il latte d’avena è più digeribile ma è anche poco ricco di fibre, elemento che può essere un problema se impieghiamo il latte animale come un elemento in grado di fare da stimolo
Il latte d’avena però resta un alimento molto utile, perchè presenta oltre ad una buona capacità saziante, una differenziazione di minerali come potassio, magnesio e mangenese in ottime quantità e vari gruppi di vitamine come quello B. E’ un ottimo elemento soprattutto per sostituire il latte da parte di chi ha problemi di glicemia e diabete essendo meno grasso.
E’ anche consigliato per i regimi alimentari che hanno una particolare attenzione all’ambito della circolazione sanguigna, ed è decisamente “ok” nell’ambito di una dieta equilibrata. Non ha vere controindicazioni quindi consumarlo ogni giorno sviluppa benefici per il sistema circolatorio e cardiaco, ma è in generale un ottimo elemento, come evidenziato resta qualcosa di “diverso” rispetto al latte tradizionale.